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martedì, Gennaio 14, 2025

Roma, 19enne violentata e rapinata dopo avere ingerito la “droga dello stupro”

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E’ notizia di queste ore la denuncia di una giovane di 19 anni, studentessa presso l’università americana John Cabot di Roma, che ha riferito di essere stata avvicinata, drogata e stuprata da un uomo conosciuto in un locale di Testaccio, uno dei quartieri della movida della Capitale.

L’episodio è accaduto lo scorso 15 ottobre, ma in base alle regole del Codice Rosso, che si occupa dei reati contro le donne, è possibile denunciare uno stupro fino a un anno dall’evento.

La droga somministrata nel cocktail della vittima si chiama Ghb, provoca euforia e allenta i freni inibitori. L’effetto della sostanza varia a seconda della quantità assunta, e comunque provoca una sorta di amnesia di quanto accaduto durante l’assunzione. Visto il sapore leggermente salato, viene mischiata a succo d’arancia o altri liquidi in modo da mascherarne il sapore (www.medicinaonline.com).

Secondo quanto dichiarato agli inquirenti, i fatti sarebbero andati così: Le mie amiche volevano tornare a casa. io non ne avevo alcuna voglia, ho chiesto di proseguire la serata. ma le ho accompagnate fuori per chiamare il taxi. Poi, quando sono rientrata, i miei amici all’interno non c’erano più. E dopo che la mia comitiva è sparita ho incontrato questo ragazzo“ (www.ilquotidianodellazio.it).

Uomo che, dopo avere abusato di lei come confermato dalla successiva visita in ospedale, è fuggito con i gioielli della diciannovenne. Di lui restano ricordi confusi, e a quanto pare, la vittima sembra ricordare un avvertimento sussurratole da due ragazze inglesi prima del cocktail, con il quale la mettevano in guardia da lui. Quello che la giovane ricorda bene però, è che lo stupratore si muoveva con familiarità nel locale, come se fosse conosciuto come cliente.

Agli inquirenti ora spetta il compito di individuarlo, cosa che si presenta non facile viste anche le imprecisioni nei ricordi della ragazza, dovute alla droga e allo shock.

Come difendersi da episodi del genere? Il vecchio consiglio di “non accettare caramelle dagli sconosciuti”, pur sembrando di epoca antelucana ha sempre il suo perché. Esiste però una cannuccia “intelligente” che si chiama Smart Straw ed è stata ideata da tre ragazze statunitensi: Victoria Roca, Susana Cappello e Carolina Baigorri. In pratica, inserendo la cannuccia nel drink, se questa diventa azzurra vuol dire che la bevanda è stata drogata. L’invenzione è in corso di brevettazione e dovrebbe essere in vendita  a breve.

Nel frattempo cosa fare? Mai abbassare la guardia, tenere d’occhio il bicchiere e ricordarsi che dietro una faccia simpatica può nascondersi anche, purtroppo, un malintenzionato.

 

(18 gennaio 2022)

©gaiaitalia.com 2022 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 



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