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Dopo gli assalti e le violenze del Capodanno milanese, la brutta storia si ripete sul Peschiera-Verona

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Quello che era accaduto la notte di Capodanno a Milano, sembra essersi ripetuto sul treno Peschiera-Verona lo scorso 2 giugno, giorno della festa della Repubblica. Il tam tam era iniziato su Tik Tok, per darsi appuntamento sulle spiagge del lago di Garda, dove centinaia di giovani si erano riversati per passare una giornata all’aperto, viste anche le temperature estive.

Anche Gardaland, il famoso parco di divertimenti, aveva visto affluire tantissimi visitatori. Insomma, sembrava una classica giornata di festa da passare con gli amici. E invece no.

Alcune ragazze sono state accerchiate, molestate pesantemente, toccate, insultate e terrorizzate sul treno regionale Verona-Milano, mentre stavano tornando da Gardaland, ad opera di un branco di ragazzi al quale sono riuscite a sottrarsi grazie all’aiuto di un giovane che è riuscito a farle scendere a Desenzano. Attimi di terrore sono stati vissuti anche dalle famiglie delle minorenni, che ascoltavano attraverso il cellulare quello che stava accadendo, nella totale impotenza.

E il personale del treno dov’era? Come mai non è intervenuto? Possibile che nessuno si sia accorto di nulla, o non abbia avvisato il capotreno? Eppure il convoglio era stato bloccato dagli aggressori, che avevano tirato il freno d’emergenza.

Fatto sta che le indagini sono in corso, e al momento sono stati identificati circa trenta giovani, a seguito della denuncia delle ragazze aggredite.

“Episodi orribili che non possono e non devono più essere accettati. Ma davanti a fatti così gravi, per cui chiediamo e vogliamo sia fatta giustizia, e si proceda il più celermente possibile a identificare i fatti avvenuti sui treni, è doveroso chiedersi come è possibile che questi fatti avvengano all’interno di un mezzo di trasporto pubblico. Dove è la sicurezza? Chi tutela i pendolari e tutte le persone a bordo? Dovrebbe essere una precisa responsabilità di chi mette a disposizione i convogli, ma spesso ciò non avviene”, ha dichiarato in una nota il presidente nazionale del Codacons, Marco Donzelli, annunciando anche una denuncia presso la Procura della Repubblica.

Dal suo canto, anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha espresso preoccupazione e biasimo per quanto accaduto, mentre Meloni d’Italia accusa sinistre e femministe, a spregiudicato uso elettorale.

Sarebbe opportuno indagare se ci siano stati dei precedenti, in passato. Le molestie sui treni non sono una novità, anzi, così come la presenza di ubriachi o addirittura di chi si prostituisce a bordo. Come al solito, si è dovuta sfiorare la tragedia per portare alla luce tutto questo, sperando che poi la vigilanza diventi fissa, e non duri solo il tempo necessario affinché questa vicenda venga dimenticata e poi, arrivederci.

 

(7 giugno 2022)

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