Si chiama Francesco Lirante o Licante, e fa il ginecologo. Ha chiamato decine di donne, soprattutto pugliesi, delle quali conosce dettagliatamente la storia clinica e i risultati delle ultime analisi, chiedendo di procedere a una visita on line, in quanto risultavano delle infiammazioni o altri problemi tali da richiedere un intervento immediato. Chiunque sia, non è uno sprovveduto: si presenta con un linguaggio tecnico, con autorevolezza e cortesia. Alcune donne sono cadute nella trappola, tanto che l’emittente locale Antenna 1 ha ricevuto finora 37 segnalazioni riguardanti il finto medico, senza contare quelle che per vergogna non hanno ancora parlato.
Questo molestatore è in possesso dei dati clinici di decine di donne, dati che usa per convincerle che non si tratta di una truffa e conquistarne così la fiducia. Inizia con le domande di rito sulla salute generale, per poi scavare sempre più a fondo nella vita sessuale delle “pazienti”, chiedendo poi un collegamento Zoom o Hangout, attraverso il quale procedere a una visita approfondita.
Noemi De Vitis è una giovane salentina che si è imbattuta nel finto ginecologo, e fiutando la puzza di bruciato, oltre che rifiutare la “visita”, ha denunciato on line quello che stava accadendo, raccogliendo le testimonianze di altre 25 donne, molestate dallo sconosciuto.. Noemi, insospettita dalla richiesta della videochiamata, ha interrotto la comunicazione. Dopo poco, ha ricevuto una mail con il logo di un istituto sanitario pugliese, in modo che si convincesse e acconsentisse alla visita. La ragazza, però, ha contattato la struttura, che si è dichiarata all’oscuro di tutto, spiegando che nessuno può avere l’autorizzazione a richiedere una cosa simile che comunque non è contemplata da nessun protocollo medico.
Ma come è possibile quello che sta accadendo?
E’ semplice. Ormai siamo abituati, causa la pandemia, a comunicare tramite la Rete: pensiamo alle mail con le quali riceviamo le ricette mediche o i certificati di malattia, e il gioco è fatto. Certo, una visita ginecologica è diversa, ma passato lo scetticismo iniziale e convinta la vittima a fidarsi, si può centrare l’obiettivo. Le donne che ci sono cadute non sono stupide: semplicemente si sono affidate, e sono certa che il finto medico abbia studiato bene a fondo le sue vittime. Qui non si tratta solo di uno scherzo o del classico onanismo: in questo caso si corre un rischio ben più grave. Ossia che tutto venga registrato e poi immesso nel dark web, all’insaputa di quante sono cadute nella trappola del ginecologo on line. Ed è una prospettiva davvero inquietante.
(4 novembre 2021)
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